News AXERA

Pmi, la pandemia migliora la maturità digitale

2 aprile 2022

9 minuti di lettura

wavesNegative

L’analisi dell’osservatorio Pid conferma la crescita negli investimenti in tecnologie come cloud, cybersecurity e pagamenti web. Che sono specchio di un business green.

pmi investimenti business green

Piccole e medie imprese più mature digitalmente, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza dei propri dati. E non solo: sempre più all’interno dell’azienda innovazione fa rima con green. Sono alcuni dei dati più interessanti emersi dall’analisi di PidOsserva, l’osservatorio nazionale dei Punti Impresa Digitali, cioè uno dei soggetti accreditati ad accompagnare nel futuro il sistema produttivo italiano secondo il Piano Transizione 4.0.

Dai numeri emerge che, come si poteva intuire, la pandemia ha messo molti piccoli imprenditori di fronte alla necessità di investire di più in nuove tecnologie. Smart working, pagamenti a distanza e necessità di connessioni più potenti naturalmente l’hanno fatta da padrone. Ma non solo. Tantissimi sono stati gli upgrade avviati anche in termini di cloud e cybersecurity.

L’analisi su 40mila pmi

Alla base dell’analisi di PidOsserva, un campione di 40mila piccole e medie imprese di tutta Italia che hanno risposto a un test parametrato sul quadriennio 2018-2021. Incrociando gli elementi forniti dalle risposte è emerso che mediamente al termine del periodo considerato il livello di maturità digitale è salito di circa il 9% rispetto al periodo pre-Covid.

Tra le tecnologie abilitanti, la più diffusa nel 2021 è stata quella per i pagamenti tramite internet, utilizzata oggi dal 41,3% delle imprese, e solo al terzo posto appena l’anno precedente. È sceso invece di una posizione il cloud – prima voce di investimento nel 2020, sulla scia delle necessità imposte dal lavoro da remoto – oggi secondo con uno stabile 39,1% di imprese coinvolte. Sul terzo gradino del podio, in netta crescita, la cybersecurity (quarta nel 2020), con il 35,8% delle preferenze.

Rispetto al 2018, le imprese che utilizzano il cloud e i pagamenti elettronici sono aumentate di 8 punti percentuali; quelle che si avvalgono di strumenti di cybersecurity e che hanno avviato un e-commerce di 9 punti.

Siamo sempre più “campioni”

Le difficoltà degli ultimi anni hanno certamente dato un’accelerata al processo di digitalizzazione delle Pmi. La sensibilità sull’importanza delle nuove tecnologie è aumentata perché la necessità si è trasformata in virtù. E i risultati cominciano a vedersi, se è vero che i più abili (che nel gergo del Piano 4.0 si chiamano i “Campioni” e gli “Esperti”) sono aumentati di oltre 7 punti percentuali, passando dal 9,78% del 2018 al 17% del 2021.

Gli “Specialisti”, quelli cioè che hanno digitalizzato buona parte dei processi, sono invece i veri e propri outsider, spiccando un salto di oltre 9 punti percentuali, dal 29% al 38,4% odierno.

E poi ci sono i cluster – fortunatamente! – in calo, ovvero gli “Esordienti“, che hanno una gestione tradizionale dei processi, e gli “Apprendisti”, che usano solo strumenti base, due categorie che oggi rispecchiano un pur rilevante 45% delle imprese, ma in netto calo rispetto al 60% del 2018.

Altro aspetto interessante? Migliora e innova di più chi fa rete. La maturità digitale sale infatti più la piccola impresa è inserita in una logica di filiera, rispetto a chi si rapporta soltanto con il cliente finale. A livello di settori, come ci si poteva aspettare, è tra le imprese dei servizi e della manifattura che il dato assoluto è più rilevante (punteggio 2,31 su una scala da 1 a 4). Anche se è interessante notare che, per quanto indietro, l’agricoltura registra la crescita più marcata, passando da 1,59 a 1,87 (+18% di crescita digitale in un solo anno).

La buona tecnologia ha il cuore green

Infine, un’ultima considerazione a primo impatto non così scontata. Chi innova di più attraverso formazione del personale e investimenti tecnologici ha anche una maggiore predisposizione ad un approccio green nel fare impresa. E probabilmente vale anche la relazione inversa. La lotta al cambiamento climatico e la sostenibilità sono infatti sfide che richiedono una maggiore maturità sia personale che digitale rispetto alla media, perché supportate in modo diretto da competenze e sistemi produttivi molto più all’avanguardia rispetto al passato.

Se quindi anche voi avete in mente di fare del bene al pianeta attraverso la vostra missione imprenditoriale, cominciate dal pensare a quali dei processi attuali si possono fare meglio, riducendo l’impatto sui consumi di risorse e sull’emissione di Co2. Scoprirete che la soluzione di cui avete bisogno è una sola: una buona “innovazione aperta”. Cioè quella che potrete integrare già oggi alla vostra attività, grazie al nostro aiuto.

#connettività

#datacenter

#networking

#security

#news

CONDIVIDI SUI SOCIAL